Nina
viveva in una piccola casetta nel bosco con la sua mamma e il suo papà.
Andava
a scuola ogni giorno a piedi lungo una stradina stretta stretta, tra i campi di
grano.
La
sua mamma preparava un buon pane fatto in casa e lo vendeva la domenica in
piazza.
Il
suo papà, invece, riparava sedie, girando per il paese con i suoi arnesi da
lavoro.
Era
una famiglia povera e Nina veniva spesso derisa dai suoi compagni di classe per
i suoi abiti logori. Non aveva uno zainetto bello colorato. Non aveva scarpe
nuove, ma solo sandaletti vecchi.
Una
mattina Nina andò a scuola e, arrivata in classe, vide tutti i suoi compagni
attorno ad Arancella.
"Ragazzi
cosa succede?" disse Nina, "Non puoi capire, giochi così belli mai li
vedrai" disse Arancella.
Nina
si sedette al suo posto triste e sola.
Tornando
a casa, percorse la solita stradina tra i campi di grano.
All'ingresso
del bosco, però, iniziò a piangere.
"Uccellini
del bosco, aiutatemi voi, perché non posso capire?". Non ricevette
risposta.
"Fatine
del bosco, aiutatemi voi, perché non posso capire?". Nessuna risposta.
"Folletti,
folletti amici miei, mi aiutate sempre a trovar la strada, perché non posso
capire? Perché non posso avere anche io giochi così belli?".
Improvvisamente
spuntò da un cespuglio Arametto, un piccolo folletto: "Nina, Nina, cara
bambina, presto l'amico più caro che avrai sulla tua strada incontrerai" e
scappò via sotto un cespuglio.
Nina
non capì e tornò tristemente a casa.
La
mattina successiva sveglia presto, pane e marmellata e via di corsa verso la
scuola.
Come
ogni giorno, Nina osservava curiosa la natura ed i suoi colori. Quel giorno,
però, tra i campi di grano qualcosa di strano si muoveva lesto lesto.
"Ehilà,
chi corre qua e là?" disse Nina.
"Arametto,
sei tu? Che ci fai tra i campi di grano? Vieni, vieni qui!".
All'improvviso
apparve qualcosa, alto quanto un filone di pane. Nina si mise a rincorrerlo, ma
più correva e più quel qualcosa si allontanava.
"Come
farò a prenderti?"
………
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