lunedì 4 maggio 2015

NINA E FLORA - “Arametto aiutami tu”

Arametto, il simpatico folletto
C'era una volta una bambina di nome Nina.
Nina viveva in una piccola casetta nel bosco con la sua mamma e il suo papà.
Andava a scuola ogni giorno a piedi lungo una stradina stretta stretta, tra i campi di grano.
La sua mamma preparava un buon pane fatto in casa e lo vendeva la domenica in piazza.
Il suo papà, invece, riparava sedie, girando per il paese con i suoi arnesi da lavoro.
Era una famiglia povera e Nina veniva spesso derisa dai suoi compagni di classe per i suoi abiti logori. Non aveva uno zainetto bello colorato. Non aveva scarpe nuove, ma solo sandaletti vecchi.
Una mattina Nina andò a scuola e, arrivata in classe, vide tutti i suoi compagni attorno ad Arancella.
"Ragazzi cosa succede?" disse Nina, "Non puoi capire, giochi così belli mai li vedrai" disse Arancella.
Nina si sedette al suo posto triste e sola.
Tornando a casa, percorse la solita stradina tra i campi di grano.
All'ingresso del bosco, però, iniziò a piangere.
"Uccellini del bosco, aiutatemi voi, perché non posso capire?". Non ricevette risposta.
"Fatine del bosco, aiutatemi voi, perché non posso capire?". Nessuna risposta.
"Folletti, folletti amici miei, mi aiutate sempre a trovar la strada, perché non posso capire? Perché non posso avere anche io giochi così belli?".
Improvvisamente spuntò da un cespuglio Arametto, un piccolo folletto: "Nina, Nina, cara bambina, presto l'amico più caro che avrai sulla tua strada incontrerai" e scappò via sotto un cespuglio.
Nina non capì e tornò tristemente a casa.
La mattina successiva sveglia presto, pane e marmellata e via di corsa verso la scuola.
Come ogni giorno, Nina osservava curiosa la natura ed i suoi colori. Quel giorno, però, tra i campi di grano qualcosa di strano si muoveva lesto lesto.
"Ehilà, chi corre qua e là?" disse Nina.
"Arametto, sei tu? Che ci fai tra i campi di grano? Vieni, vieni qui!". 
All'improvviso apparve qualcosa, alto quanto un filone di pane. Nina si mise a rincorrerlo, ma più correva e più quel qualcosa si allontanava.
"Come farò a prenderti?"
………


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