Ho sentito dire che già a 18 settimane il bambino sente i
primi rumori. Primo tra tutti il battito del cuore della mamma, che amerà
ascoltare quando lo appoggeremo sul nostro petto. Sente i gorgoglii
dell’intestino della mamma, il sangue che scorre nel cordone ombelicale e i
rumori forti.
Ho già iniziato a canticchiare delle ninne nanne al mio
piccolo, convinta che la nostra relazione si stia già consolidando. L’ambiente
intrauterino è fortemente stimolato dai gusti della mamma, dai suoni, dagli
odori.
“L'ambiente intrauterino, in cui ogni esser umano vive il
periodo della sua prima e più delicata formazione, ha connotazioni fortemente
sonore: suoni che per la loro ritmicità e costanza costituiscono punti di
riferimento per il feto (battito cardiaco voce materna), suoni improvvisi o di
una certa durata provenienti dall'esterno del corpo materno, suoni più forti o
più deboli, musiche che possono risultare gradevoli o sgradevoli...
La percezione dei suoni, per via tattile e uditiva, è uno dei veicoli privilegiati per lo sviluppo di processi di orientamento, conoscenza e interazione da parte del piccolo nei confronti del mondo esterno. Attraverso i suoni, specie quelli della voce materna, infatti, il feto inizia a percepire i significati degli stati d'animo che qui e suoni veicolano, e ad essi egli risponde con mutamenti del suo battito cardiaco e/o del suo stato (movimenti di vario tipo o stati di quiete). Il suono ha altresì la possibilità di tonificare il nascituro e di fargli percepire in modo "amplificato" le emozioni materne creando le basi per la consapevolezza della propria alterità. Il gioco di cantare o parlare al proprio figlio e di ascoltarlo nelle sue espressioni motorie o a livello più sottile, può sollecitare, nel feto, la percezione di essere "colui che riceve" e "colui che offre", in un reciproco scambio madre-figlio, in cui si pongono le basi di un modello di comunicazione.” (Dott.ssa Serena Bassi)
La percezione dei suoni, per via tattile e uditiva, è uno dei veicoli privilegiati per lo sviluppo di processi di orientamento, conoscenza e interazione da parte del piccolo nei confronti del mondo esterno. Attraverso i suoni, specie quelli della voce materna, infatti, il feto inizia a percepire i significati degli stati d'animo che qui e suoni veicolano, e ad essi egli risponde con mutamenti del suo battito cardiaco e/o del suo stato (movimenti di vario tipo o stati di quiete). Il suono ha altresì la possibilità di tonificare il nascituro e di fargli percepire in modo "amplificato" le emozioni materne creando le basi per la consapevolezza della propria alterità. Il gioco di cantare o parlare al proprio figlio e di ascoltarlo nelle sue espressioni motorie o a livello più sottile, può sollecitare, nel feto, la percezione di essere "colui che riceve" e "colui che offre", in un reciproco scambio madre-figlio, in cui si pongono le basi di un modello di comunicazione.” (Dott.ssa Serena Bassi)
Consiglio di leggere questa pagina, perché è molto
interessante; tratta l’ambiente intrauterino: http://vitaprenatale.altervista.org/effetti%20della%20musica%20sul%20feto.html
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